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Ansia e depressione

A cura di pasquale kovacic

Questa tesina tratta l’argomento dedicato ai problemi di ansia e depressione; un argomento molto delicato, perché si occupa di problemi, di cui la maggior parte delle persone presenta una sofferenza.

Quindi, prima di tutto, descriveremo che cosa sono, poi passeremo ad analizzare le cause e i rimedi; il tutto con dovizia di particolari e il massimo rispetto per la questione.

Lo stesso varrà per la tesina dedicata alle crisi di panico, che abbiamo voluto trattare a parte, ma che è strettamente correlata ai problemi trattati in questa.

Cos’è l’ansia

Il termine “ansia” trova la sua derivazione dal latino “angĕre”, che significa stringere, ed è uno stato d’animo o emotivo, riscontrabile comunemente nella quotidianità e in generale nella vita delle persone.

Viene spesso descritta, come una sensazione sgradevole di tensione psicofisica, di preoccupazione e di inquietudine che talvolta sconfina nella paura; l’ansia però non è sempre sinonimo di patologia; quindi, per prima cosa distinguiamo quella che è l’ansia che può essere considerata “normale” o addirittura “positiva”, da quella prettamente patologica.

Ansia fisiologica e ansia patologica

“L’ansia “fisiologica” o “d’allarme” è uno stato di tensione psicologica e fisica che implica un’attivazione generalizzata di tutte le risorse dell’individuo, consentendo così l’attuazione di iniziative e comportamenti utili all’adattamento.

Essa è diretta contro uno stimolo realmente esistente, spesso ben conosciuto, rappresentato da condizioni difficili e inusuali.

L’ansia è invece patologica quando disturba in maniera più o meno notevole il funzionamento psichico, determinando una limitazione delle capacità di adattamento dell’individuo.

È caratterizzata da uno stato d’incertezza rispetto al futuro, con la prevalenza di sentimenti spiacevoli.

A volte, l’ansia patologica è vaga, cioè senza una precisa causa riconoscibile, oppure può riguardare specifici oggetti ed eventi; si riferisce ad un futuro imminente, oppure alla possibilità di eventi più o meno lontani.

Può accompagnare altri problemi psicologici e psichiatrici, nonché i conflitti irrisolti della persona che ne è affetta; ha un’intensità tale da provocare una sofferenza insopportabile; determina comportamenti di difesa che limitano l’esistenza, come l’evitamento di situazioni ritenute potenzialmente pericolose o di controllo attraverso la messa in atto di rituali di vario tipo.

L’ansia patologica, oltre che come un disturbo a sé stante, può ritrovarsi anche in diverse malattie psichiatriche, quali ad esempio: schizofrenia, depressione e mania, disturbi di personalità, sessuali e dell’adattamento”.

Queste considerazioni che abbiamo voluto riportare, altro non sono che descrizioni stereotipate, che si possono trovare in qualsiasi sito che si occupa di descrivere i problemi legati all’ansia.

Sono sicuramente da considerare, ma ciò che non viene analizzato come si dovrebbe è il discorso legato all’adattamento della persona, termine che come si può notare è ricorrente.

Il fatto che una persona non abbia la volontà di adattarsi a certe situazioni del mondo in cui viviamo, magari imposte, non è un fattore patologico, bensì una condizione di consapevolezza o di naturalità.

L’unica nota stonante è che questa condizione di non adattamento possa causare problemi di ansia.

Questo però è voluto, perché tutti coloro che non riescono ad adattarsi per naturalità o non vogliono per consapevolezza, devono essere considerati diversi, sbagliati e addirittura malati e questo porta inevitabilmente a delle condizioni di ansia e di paura.

Il sistema che governa, o sarebbe meglio dire comanda e schiavizza tutti i popoli del mondo, si basa su questo: l’ansia e la paura, che deve essere provata tutte le volte che qualcuno non vuole o sente di non doversi adattare alle sue scellerate regole, condizione che deve essere considerata di assoluta sanità mentale, di fronte alla follia di dover accettare tutto passivamente attraverso un adattamento forzato.

Quindi, abbiamo un’ansia fisiologica, molte volte inconscia, che deve essere considerata nostra “amica”, perché ci aiuta a centrare bene la nostra attenzione su quella che è la vera realtà delle cose e quindi non quella falsa proiettata dal sistema e un’ansia considerata “patologica”, che è causata dalle stesse proiezioni della falsa realtà creata e imposta dal sistema stesso.

Non c’è niente di patologico quando qualcuno o addirittura un intero sistema mostra violenza, costrizione, incertezza, schiavitù, intimidazione diretta o indiretta e quindi induce ansia e paura, casomai la patologia è espressa da coloro che mettono in pratica tali condizioni di vita.

Detto questo, anche in questo caso, il percorso di consapevolezza e l’aiuto messi a disposizione da Consulenza Emozionale, sono validi per la risoluzione definitiva di questi problemi, ricordando che la paura non esiste è solo mancanza di coraggio.

Il disturbo depressivo

La depressione è un disturbo dell’umore, che si manifesta con sintomi molto evidenti e riconoscibili: frequenti e intensi stati di tristezza, mancanza di motivazione, poca voglia di vivere, incapacità di provare piacere, malumore, pensieri negativi su sé stessi e sul proprio futuro, angoscia.

Nei casi più gravi, si possono riscontrare anche l’isolamento, quindi una repulsione verso la società e il dovere necessariamente farne parte e interagirci, con conseguente estraniamento, che causa il non voler uscire di casa, molte volte anche trascurando la propria igiene personale.

Una persona “depressa” è una persona che non vede possibilità di futuro e sente il fallimento come condizione portante della propria vita, magari a causa di realizzazioni non avvenute, nei confronti delle quali si sono spese molte energie.

E’ una condizione molto seria, che a lungo andare può essere invalidante, non solo psicologicamente, ma anche fisicamente e nei casi più gravi, può portare a stati compulsivi, disturbi alimentari, alcolismo, droga e anche al suicidio.

Gli stati d’animo di opprimente disperazione che si provano, equivalgono a quelle che si proverebbero se fossimo prigionieri in un tunnel totalmente al buio, senza poter vedere una via d’uscita.

Come consuetudine anche ufficializzata da testi medici, si afferma sempre, che le cause del disturbo depressivo non sono conosciute, ma in realtà non è così impossibile riconoscerle quando si ha a che fare frequentemente con persone depresse.

Il legame della depressione con l’ansia è molto stretto, perché l’una può essere conseguenza dell’altra.

Grandi dispiaceri, come una morte improvvisa o la fine di un rapporto, possono benissimo essere la causa, ma anche delle condizioni di vita particolari, anche se agiate, perché agognare qualcosa e non ottenerla, anche dopo sacrifici importanti e reiterati nel tempo, può causare uno stato depressivo.

Ma come è stato detto per l’ansia, anche per la depressione vale il discorso che nel mondo in cui viviamo, dove è previsto che le persone debbano vivere tutta la loro vita sotto il forte stress che porta una condizione di schiavitù, con preoccupazioni per il futuro, situazioni giornaliere che riguardano grosse difficoltà lavorative, familiari, societarie, di solitudine o continui litigi, economiche e molto altro, possono portare le energie delle persone a finire del tutto, portando a una depressione che è sicuramente un fattore psicologico, ma anche fisico per proiezione.

Non vedere in positivo ciò che non lo è, e provare stati d’animo di tristezza e disperazione, non è una cosa così anormale; una vita intera a cercare di realizzare i propri sogni e non riuscirci, anche solo una persona accanto che ci vuole bene per davvero, un amico sincero, potersi permettere un viaggio o un lavoro che sia utile, a causa di un sistema che lo permette a tutti, possono essere condizioni scatenanti di ansia e depressione.

Così come avere la consapevolezza del male che tutti i giorni le persone fanno ai loro simili, attraverso tutti i vari tipi di violenza e la paura che ne consegue.

Come d’altronde persone molto ricche o addirittura famose, cadono in depressione e le cause sono sempre le stesse; i valori materiali, anche quando se ne posseggono una grande parte, non nutrono la nostra vera essenza, la parte spirituale che è il nostro vero IO, ed è sempre l’identificazione nella nostra mente, fuorviata e piena di spazzatura la causa di tutti i problemi psicologici.

Si vuole per forza fare credere alla gente che tutto va bene così e certe cose sono normali, che coloro che si “ammalano” è perché sono più deboli, ma in realtà è l’esatto contrario e la consapevolezza, ne è sempre la prova tangibile.

Insomma, le cause della depressione, si possono sicuramente annoverare a tutto ciò che riguarda il sistema di vita schiavistico e opprimente che siamo costretti a vivere, per permettere a quei pochi che comandano di avere tutto e tutto il potere che vogliono, mentre agli altri, spetta solo sofferenza.

Le persone con una psiche più debole di altre, sono le prime che non arrivano più a sopportare di vivere in un mondo che non rappresenta le loro percezioni, dal quale ci si sente estranei o magari non accettati per idee diverse, quindi parliamo chiaramente di discriminazione.

Altro che cause sconosciute, chi è depresso sa benissimo cosa vorrebbe e non ha e quindi la causa della propria depressione; i medici, quando dicono così ai loro pazienti depressi, li prendono solo in giro; se potessero avere ciò che agognano, la depressione passerebbe e non ha senso dire a gente che non sta bene, che il mondo funziona così, che non si può avere tutto e cose simili.

Le persone depresse, devono sapere che il loro problema può essere risolto in breve tempo, facendo vedere loro chiaramente qual è la strada da percorrere per ottenere una felicità duratura nel tempo, cosa possibile e realizzabile per tutti.

Bisogna accendere una luce in fondo a quel tunnel e fare vedere loro che una via d’uscita c’è e che seguendo quella luce e uscendone è possibile ritrovare la speranza e  la voglia di vivere, realizzando tutto quello che si vuole, con forza e coraggio.

I modi per uscire dal sistema ci sono e permettono di porre fine a tutte le sofferenze che lo stesso vuole, con il solito fine di poter controllare le persone, perché se fortemente indebolite è più facile.

L’invito e il consiglio per tutti è sempre lo stesso: iniziate a seguire il nostro percorso di consapevolezza; prima di poter cambiare qualcosa nella nostra vita, siamo noi a dover cambiare, diversamente nulla di buono può accadere.

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