A cura di pasquale kovacic
Il disturbo ossessivo compulsivo è caratterizzato da pensieri, immagini o impulsi ricorrenti.
Questi innescano ansia e disgusto e obbligano la persona ad attuare azioni ripetitive materiali o mentali per tranquillizzarsi.
Talvolta le ossessioni vengono dette anche erroneamente manie o fissazioni.
Come il nome lascia intendere, il disturbo ossessivo compulsivo, prevede l’esistenza di sintomi quali ossessioni e compulsioni.
Almeno l’80% dei pazienti ossessivi ha ossessioni e compulsioni, meno del 20% ha solo ossessioni o solo compulsioni.
Il disturbo ossessivo-compulsivo colpisce dal 2 al 3% delle persone nell’arco di una vita, indipendentemente dal sesso.
Può esordire nell’infanzia, nell’adolescenza o nella prima età adulta.
In molti casi i primi sintomi si manifestano molto precocemente, nella maggior parte dei casi prima dei 25 anni (il 15% dei soggetti ricorda un esordio intorno ai 10 anni).
Se non viene adeguatamente curato, prima di tutto con una psicoterapia cognitivo comportamentale specifica, tende a cronicizzare e ad aggravarsi nel tempo.
Le ossessioni sono pensieri, immagini o impulsi intrusivi e ripetitivi, percepiti come incontrollabili da chi li sperimenta.
Tali idee sono sentite come disturbanti e solitamente giudicate come infondate o eccessive.
Le ossessioni del disturbo ossessivo-compulsivo attivano emozioni sgradevoli e molto intense, quali soprattutto ansia, disgusto e senso di colpa.
Di conseguenza, sentono il bisogno di fare il possibile per rassicurarsi e gestire il proprio disagio emotivo.
Le compulsioni tipiche del disturbo ossessivo compulsivo sono dette anche cerimoniali o rituali.
Sono comportamenti ripetitivi come controllare, lavare/lavarsi, mettere ordine, ecc., o azioni mentali come pregare, ripetere formule, contare ecc., finalizzati a contenere il disagio emotivo provocato dai pensieri e dagli impulsi che caratterizzano le ossessioni sopra descritte.
Le compulsioni diventano facilmente rigide regole di comportamento e sono decisamente eccessive, talvolta bizzarre agli occhi degli osservatori.
Coloro che soffrono di disturbi ossessivi possono:
- temere oltremodo lo sporco, i germi e/o le sostanze disgustose;
- essere terrorizzati di procurare inavvertitamente danni a sé o ad altri (di qualunque natura: di salute, economici, emotivi, ecc.) per errori, leggerezze, disattenzioni, sbadataggini;
- aver paura di poter perdere il controllo dei propri impulsi diventando aggressivi, perversi, autolesivi, blasfemi, ecc.;
- avere dubbi persistenti rispetto al sentimento che nutrono verso il partner o rispetto al proprio orientamento sessuale, anche se solitamente riconoscono che tutto ciò non è giustificato;
- sentire il bisogno di svolgere azioni e sistemare oggetti sempre nel “modo giusto”, completo, “ben fatto”.
I sintomi del disturbo ossessivo compulsivo, sono molto eterogenei, ma nella pratica solitamente se ne distinguono alcune tipologie.
Alcuni pazienti possono avere più di un tipo di disturbo contemporaneamente o in momenti diversi della propria vita.
Contaminazione
I sintomi sono ossessioni e compulsioni connesse a improbabili o irrealistici contagi o contaminazioni.
Sostanze contaminanti diventano spesso non solo lo sporco oggettivo, ma anche urine, feci, sangue e siringhe, carne cruda, persone malate, genitali, sudore, e persino saponi, solventi e detersivi, contenenti sostanze chimiche potenzialmente dannose.
Talvolta le sensazioni di sporco sono innescate anche solo da pensieri immorali o ricordi di eventi traumatici, senza alcun contatto con agenti contaminanti; in questo caso si parla di contaminazione mentale.
Se la persona entra in contatto con uno degli agenti contaminanti, o comunque avverte una sensazione di sporco, mette in atto una serie di compulsioni (rituali) di lavaggio, pulizia, sterilizzazione o disinfezione.
Ciò allo scopo di neutralizzare l’azione dei germi e a tranquillizzarsi rispetto alla possibilità di contagio o a liberarsi dalla sensazione di sporco e disgusto.
Controllo
I sintomi sono ossessioni e compulsioni implicanti controlli protratti e ripetuti senza necessità, volti a riparare o prevenire gravi disgrazie o incidenti.
Le persone che ne soffrono tendono a controllare e ricontrollare
Ciò per essere sicuri di aver fatto il possibile per prevenire qualunque possibile catastrofe.
Talvolta per tranquillizzarsi riguardo al dubbio ossessivo di aver fatto qualcosa di male e non ricordarlo.
All’interno di questa categoria vi sono sintomi quali controllare di: aver chiuso le porte e le finestre di casa, le portiere della macchina, il rubinetto del gas e dell’acqua, la saracinesca del garage o l’armadietto dei medicinali.
Ma anche di aver spento fornelli elettrici o altri elettrodomestici, le luci in ogni stanza di casa o i fari della macchina.
Oppure di non aver perso cose personali lasciandole cadere o di non aver investito involontariamente qualcuno con la macchina.
Ossessioni pure
I sintomi sono pensieri o più spesso, immagini relative a scene in cui la persona attua quelli che secondo la sua personale percezione, egli stesso ritiene comportamenti indesiderati e inaccettabili.
Questi sono privi di senso, pericolosi o sempre secondo la sua personale percezione, ritenuti socialmente sconvenienti (aggredire qualcuno, avere rapporti omosessuali o pedofilici, tradire il partner, bestemmiare, compiere azioni blasfeme, offendere persone care, ecc.).
Queste persone non hanno né rituali mentali né compulsioni, ma soltanto pensieri ossessivi.
Ciò nonostante mettono in atto strategie per tranquillizzarsi.
Ad esempio ripassano mentalmente il passato per assicurarsi di non aver fatto certe cose.
Oppure monitorano costantemente le sensazioni che provano e si sforzano di contrastare pensieri e impulsi sgraditi.
Ossessioni superstiziose
Si tratta di un pensiero superstizioso portato all’eccesso.
Il soggetto è dominato da regole per cui deve fare o non fare determinate cose, pronunciare o non pronunciare alcune parole, vedere o non vedere certe cose (es. carri funebri, cimiteri, manifesti mortuari), certi numeri o certi colori, ecc. contare o non contare un numero preciso di volte degli oggetti, ripetere o non ripetere particolari azioni il “giusto” numero di volte.
Tutto ciò perché violare le regole potrebbe essere determinante per l’esito degli eventi e far accadere cose negative a sé o ad altri.
Tale effetto può essere scongiurato soltanto ripetendo l’atto (es. cancellando e riscrivendo la stessa parola, pensando a cose positive) o facendo qualche altro rituale “anti-iella”.
Ordine e simmetria
Chi ne soffre non tollera assolutamente che gli oggetti siano posti in modo anche minimamente disordinato o asimmetrico.
Ciò gli procura una sgradevole sensazione di mancanza di armonia e di logicità.
Libri, fogli, penne, asciugamani, videocassette, cd, abiti nell’armadio, piatti, pentole, tazzine, devono risultare perfettamente allineati, simmetrici e ordinati secondo una sequenza logica (es. dimensione, colore, ecc.).
Quando ciò non avviene queste persone passano ore del loro tempo a riordinare ed allineare questi oggetti, fino a sentirsi completamente tranquilli e soddisfatti.
Accumulo/accaparramento
E’ un tipo di ossessione piuttosto rara che caratterizza coloro che tendono a conservare ed accumulare (e talvolta perfino a raccogliere per strada) oggetti insignificanti e inservibili (riviste e giornali vecchi, pacchetti di sigarette vuoti, bottiglie vuote, asciugamani di carta usati, confezioni di alimenti), per la enorme difficoltà che hanno a gettarli.
Oggigiorno questa problematica viene considerata distinta dal vero e proprio disturbo ossessivo compulsivo e prende il nome di disturbo da accumulo (hoarding disorder) o accumulo seriale.
Una forma particolare di ossessione è quella che riguarda la preoccupazione eccessiva e irrazionale di avere una parte del proprio corpo difettosa o deforme (dismorfofobia).
Terapia
La psicoterapia cognitivo-comportamentale costituisce il trattamento psicoterapeutico di elezione per la cura dei disturbi ossessivi.
Essa, come dice il nome, è costituita da due tipi di psicoterapia che si integrano a vicenda: la psicoterapia comportamentale e la psicoterapia cognitiva.
La tecnica più usata all’interno dell’approccio comportamentale alla cura del disturbo ossessivo compulsivo è l’esposizione e prevenzione della risposta.
Essa ha mostrato i più elevati livelli di efficacia.
L’esposizione allo stimolo ansiogeno si basa sul fatto che l’ansia e il disgusto tendono a diminuire spontaneamente dopo un lungo contatto con lo stimolo stesso.
Così, le persone con l’ossessione per i germi possono essere invitate a stare in contatto con oggetti “contenenti germi” (esempio, prendere in mano dei soldi) finché l’ansia non è scomparsa.
La ripetizione dell’esposizione, che deve essere condotta in modo estremamente graduale e tollerabile per il paziente, consente la diminuzione dell’ansia fino alla sua completa estinzione.
Perché la tecnica dell’esposizione sia più efficace per la cura del disturbo ossessivo compulsivo è necessario che sia affiancata alla tecnica di prevenzione della risposta.
Vengono sospesi, o inizialmente almeno rimandati, gli abituali comportamenti ritualistici che seguono alla comparsa dell’ossessione.
Riprendendo l’esempio precedente, la persona con sintomi ossessivi legati ai germi viene esposta allo stimolo ansiogeno e viene invitata a sforzarsi di non mettere in atto il suo rituale di lavaggio, aspettando che l’ansia svanisca spontaneamente.
Si segue insomma il principio “guarda la paura in faccia e cesserà di turbarti”.
La psicoterapia cognitiva mira alla cura del disturbo attraverso la modificazione di alcuni processi di pensiero automatici e disfunzionali. In particolare, agisce sull’eccessivo senso di responsabilità, sull’eccessiva importanza attribuita ai pensieri, sulla sovrastima della possibilità di controllare i propri pensieri e sulla sovrastima della pericolosità dell’ansia, che costituiscono le principali distorsioni cognitive dei pazienti ossessivi compulsivi.
La cura farmacologica del disturbo ossessivo compulsivo è pressoché inutile; se proviamo a pensarci un attimo ognuno di noi ha dei comportamenti che possono essere riportati nella lista di quelli del disturbo ossessivo compulsivo, ma questo non significa essere persone squilibrate o insane e quando le persone sono sane, non necessitano di farmaci.
Però una riflessione è proprio il caso di farla: che società è un insieme di persone di cui la maggior parte, in maniera più o meno invadente soffrono di ossessioni e compulsioni?
Forse c’è molto da cambiare nella società creata da questo sistema di vita, per arrivare a poterci definire tutti realmente sani.
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