A cura di pasquale kovacic
Chi sono i sociopatici e gli psicopatici?
Solitamente, con questi due termini, ci si riferisce a dei soggetti psicologicamente malati; ma vediamo nello specifico che cosa si intende e quali sono le caratteristiche identificative di queste due categorie di persone.
Per poter comprendere a fondo di cosa si sta parlando è necessario iniziare la trattazione dell’argomento, analizzando etimologicamente il suffisso “patia”:
“-patìa [dal gr. -πάϑεια (lat. -pathīa), der. del tema παϑ- del verbo πάσχω «soffrire»]. – Secondo elemento di parole composte derivate dal greco o formate modernamente sul modello greco, nelle quali indica il fatto di essere soggetto a determinati affetti, sentimenti, passioni (come in simpatia, antipatia, apatia, metriopatia, telepatia, ecc.) o ha il sign. più ampio di «sofferenza».
In medicina, indica affezioni diverse, facendo generico riferimento, ora all’organo o sistema interessato (angiopatia, cardiopatia, nefropatia, ecc.), ora al meccanismo patogenetico (allergopatia, endocrinopatia, enzimopatia), ora alle condizioni di insorgenza (protopatia, deuteropatia). In qualche caso, designa particolari metodi di cura (omeopatia, allopatia)”.
Dunque, abbiamo a che fare con due diversi significati; uno etimologico che indica “sofferenza” e uno che riguarda la medicina che indica “affezioni”.
A causa della polisemia della lingua italiana, un termine può assumere diversi significati, a seconda del contesto in cui viene utilizzato.
Scopriamo se è veramente così, oppure se è solo una questione di consuetudine letteraria.
La sofferenza
Definizione di “sofferenza”:
“sofferènza (ant. soffrènza) s. f. [dal lat. tardo sufferentia «sopportazione, pazienza», der. di suffĕrens -entis «sofferente»].
Definizione di “soffrire”:
“(ant. sofferire e sofferére) v. tr. e intr. [lat. pop. *sufferire, lat. class. sufferre «portare su di sé, sopportare», comp. di sŭb «sotto» e ferre «portare, tollerare»] (io sòffro, ecc.; pass. rem. soffrìi o soffèrsi, soffristi, ecc.)”.
La malattia
Definizione di “malattia”:
“Una MALATTIA è una condizione al di fuori della normalità di un organismo vivente, caratterizzata da disturbi, alterazioni o lesioni e da comportamenti inconsueti generalmente provocati dal malessere (buscarsi una m.; curare la m.; m. grave, incurabile; m. della pelle, degli occhi, del sistema nervoso, dell’apparato digerente; m. infettiva)”.
(Fonte di tutte le definizioni: Dizionario Treccani on line).
Quindi, nel caso della sofferenza, abbiamo il significati di “sopportazione” e “pazienza”; mentre per quanto riguarda la malattia si tratta di un “malessere”.
E’ molto chiaro che non si tratta della stessa cosa, quindi l’accostamento di questi due termini è una questione di consuetudine, come fosse uno “sleng”, che però non indica i significati corretti.
Da che cosa possiamo individuare i significati corretti di questi termini?
La risposta è ricorrente; la ricerca delle cause.
Se si parla di “malattia” certo è necessario precisare se questa sia fisica o psicologica, quindi, nei casi specifici che stiamo trattando, a noi interessano tutte e due, perché anche se non tratteremo malattie fisiche, ricordiamoci sempre, che tutto ciò che viene generato dalla mente, si riflette sempre sul corpo.
La psicopatia
Quindi uno psicopatico non è un malato di mente; è una persona che sopporta una sofferenza.
Infatti, non può essere definito tale, fino a quando l’espressione del suo disagio non si manifesta con comportamenti che siano chiaramente pericolosi per sé stesso o per gli altri, ma in questo caso usciamo dall’ambito della psicoterapia ed entriamo in quello della psichiatria, che a noi non interessa.
Rimanendo invece nel nostro ambito, ecco le 15 manifestazioni comportamentali caratteristiche di una psicopatia generica o più precisamente di un DPP (Disturbo Psicopatico della Personalità):
1 – Comportamento antisociale e distacco affettivo e interpersonale.
2 – Loquacità/fascino superficiale: disinvoltura e loquacità nella conversazione, capacità di dare risposte pronte, divertenti e intelligenti, o di raccontare storie improbabili ma convincenti su di sé che lo mettono in buona luce (anche se ne emerge un fascino superficiale);
3 – Senso grandioso del Sé: opinione eccessivamente elevata del proprio valore e delle proprie qualità, che lo porta a risultare arrogante e supponente;
4 – Bisogno di stimoli/propensione alla noia: il soggetto sperimenta facilmente la noia e tende per questo a mettere in atto comportamenti rischiosi;
5 – Menzogna patologica: tendenza a mentire come modalità frequente nelle interazioni con gli altri e con un’ottima abilità nel mentire;
6 – Manipolazione: per conseguire un proprio scopo personale può far uso di inganni, menzogne e frodi manipolando gli altri;
7 – Assenza di senso di colpa: assenza di emozioni morali quali colpa e vergogna e di preoccupazione per le conseguenze negative delle proprie azioni;
8 – Affettività superficiale: può dimostrare freddezza emotiva oppure mostrare un’espressione teatrale, superficiale, recitata e di breve durata delle emozioni;
9 – Deficit di empatia: mancanza di empatia, insensibilità e disprezzo per le emozioni e il benessere degli altri, visti unicamente come soggetti da manipolare per il proprio vantaggio;
10 – Deficit del controllo comportamentale: discontrollo comportamentale, bassa tolleranza della frustrazione con comportamenti aggressivi verbalmente o condotte violente di fronte alla critica e al fallimento, associati ad un’elevata irritabilità e disregolazione della rabbia;
11 – Comportamento sessuale promiscuo: comportamenti e condotte sessualmente promiscue;
12 – Mancanza di obiettivi e piani realistici a lungo termine: difficoltà nel formulare ed eseguire piani realistici a lungo termine;
13 – Impulsività: nella psicopatia può essere presente la carenza di riflessione, pianificazione e premeditazione.
14 – Delinquenza in età giovanile con una storia di comportamenti antisociale in età adolescenziale;
15 – Problematiche comportamentali precoci: gravi problemi comportamentali in età infantile (comportamenti persistenti di menzogna, furto, rapina, frode, piromania, assenze scolastiche ingiustificate, bullismo, vandalismo, fughe da casa, attività sessuali precoci).
Alcune di queste manifestazioni comportamentali, possono essere espresse anche in una condizione di omosessualità repressa o altre tipologie di condizioni, aberrate da discriminazioni.
Diciamo che la sopportazione di una sofferenza, quindi che viene portata continuamente dentro senza mai essere compresa, sfogata e risolta, può portare ad essere espressa da comportamenti come questi.
Purtroppo la maggior parte delle volte, gli interessati non sono consci di avere questo tipo di problemi e noi, sappiamo bene che il primo passo verso la soluzione di un problema è riconoscere di averlo.
Se qualcuno, leggendo quanto sopra riportato, dovesse riconoscersi in quei comportamenti e ritenere di avere bisogno di aiuto, vi ricordiamo che Consulenza Emozionale è a disposizione gratuitamente, per questo tipo di problematiche e molte altre.
La sociopatia
Detta anche antisocialità, il discorso è diverso, perché per definizione:
“sociopatìa s. f. [comp. di socio- e -patia]. – Condizione morbosa che si ripercuote sulla società o che trae origine da fattori sociali.
Si indica una patologia, che impedisce all’individuo di adattarsi agli standard etici e comportamentali della propria comunità socio-culturale di appartenenza”.
Abbiamo voluto evidenziare questa frase in neretto, perché questa definizione, descrive perfettamente il fraintendimento, risultato di manipolazione del linguaggio, che porta le persone a essere convinte che un qualcosa fatto di espressioni, di manifestazioni o se vogliamo comportamenti, possa essere sia una patologia, quindi, una malattia.
Infratti, come da definizione, questa può trarre origine da fattori sociali, quindi, in questo caso, non stiamo a riportare le manifestazioni comportamentali di un sociopatico, non è necessario, concentriamoci piuttosto sulle cause.
Conoscendo il funzionamento della nostra società, condizionata dai retaggi e manipolata dai media, dove accadono fenomeni di carestie, guerre, pandemie progettate a tavolino, violenza di tutti i tipi, schiavitù imposta dal denaro e dal lavoro, morte infantile o comunque prematura, stratificazione sociale, salute pubblica compromessa, con cure alle più gravi malattie insabbiate volontariamente per consentire gli interessi personali delle multinazionali, paralisi tecnologica e tutto ciò di cui possiamo vedere lo schifo solo guardandoci intorno, cos’è veramente patologico, accettare passivamente tutto questo o rifiutarlo?
Chi si può ritenere sano, vivendo in un mondo come questo, accettando tutto passivamente e avere il coraggio di definire sociopatico e quindi “malato” colui che non vuole farne parte e cerca di combattere per il proprio benessere e magari anche quello degli altri?
Qui saltano tutti gli schemi e saltano anche tutti gli indottrinamenti trasmessi alle persone attraverso gli studi universitari, quindi istituzionali, che non insegnano niente di più che mandare avanti un sistema criminale, folle e sicuramente psicopatico e sociopatico.
Infatti, nelle 15 manifestazioni comportamentali della psicopatia, possiamo sicuramente riconoscere le caratteristiche e le peculiarità di tutte le banche e le grandi aziende multinazionali che governano il mondo.
Non sentitevi “malati”, combattete per la vostra sanità e la vostra felicità, gli sbagliati non siete voi, SONO LORO!!
Per concludere, riportiamo la definizione di “socievole”:
“Amante della compagnia dei propri simili: l’uomo è per natura s.; estens., affabile e cordiale nei rapporti umani e sociali”.
Se per natura l’uomo è affidabile e cordiale nei rapporti umani e sociali, cos’è che può farlo divenire psicopatico o sociopatico?
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